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La storia e l'origine del Cashmere

Il cashmere è nasce a partire dalla lavorazione del manto della Capra Hircus, una tipologia di capra originaria e allevata principalmente in Mongolia, sugli altipiani tibetani ad un’altitudine media di 4000 metri e nella regione dell’Himalaya.

Questo animale per proteggersi dal lungo e gelido inverno mongolo, dura 6 mesi e tocca temperature fino a -40° C, produce un manto caldo e lungo dal quale si ottiene una lana particolarmente fine, morbida e calda, chiamata Cashmere.

La raccolta del Cashmere

"In Primavera quando l’aria si riscalda, la Capra Hircus muta il suo manto invernale ad estivo. È in questo periodo, che si può raccogliere la preziosa lana. La raccolta del cashmere si può effettuare in due modi: se la capra è selvatica vengono raccolti i ciuffi lasciati nell'ambiente, mentre per la capra addomesticata, dalla quale si ha la principale produzione di cachemire, viene delicatamente tosata nel rispetto dell'animale. "

In Mongolia, paese dall'estensione più grande dell’Italia, Francia,Germania e Spagna messe insieme, nella parte più profonda, arida e desertica, del paese gli allevatori di Capre Hircus tramandando la loro tradizione di padre in figlio. L’allevamento è rimasto molto artigianale e contribuisce in maniera determinante al sostentamento di una popolazione principalmente rurale. In questa regione vive tra il 70 e l’80 % della popolazione mondiale di Capra Hircus.

Dopo la muta dell’animale o dopo la tosatura, il vello viene selezionato, lavato e preparato per essere tessuto in fili, avvolti nei rocchetti. (in funzione della selezione, si otterrà un cashmere di qualità più o meno alta).

"Sin dagli antichi tempi il cashmere è noto e impiegato nel settore tessile. La sua leggendaria storia, in Europa, nasce dal meraviglioso viaggio in cui Marco Polo esploro l'immenso impero cinese..."

 

Una capra produce solo 100 grammi circa di cashmere utilizzabile, quindi per la creazione di un pullover è necessaria la lana di almeno 2 capre fino a quella di 6 capre.

Il cashmere è molto più morbido, caldo e più isotermico della lana di pecora. Si può portare direttamente sulla pelle (non produce alcun prurito contrariamente alla lana). Quando si prova una prima volta un bel pullover in cashmere, diventa molto difficile ritornare verso la lana ordinaria, in quanto è assolutamente senza paragoni.

Perché “kashmir”, se la materia non proviene dalla regione del Kashmir?
Semplicemente perché è inizialmente nella regione del Kashmir (India), che si è sviluppata la lavorazione della preziosa lana, che percorreva in seguito la via della seta. Il nome della regione è così diventato il nome generico della stoffa. Da allora le cose sono cambiate, la produzione indiana, che non ha saputo evolvere, si è considerevolmente marginalizzata, anche se la maggior parte dei viaggiatori che si recano in India continuano a portare come souvenir dei “Pashmina” spesso pagati pochi dollari, ma che saranno in realtà composti al 100% da viscosa: l’autentico kashmir costa caro in qualunque paese lo si acquisti.
Scopri quali sono i colori naturali del Cashmere, leggendo questo articolo.